
Il Fondo Missionario Parrocchiale
Nel maggio del 2018 si è costituito il Fondo Missionario Parrocchiale per finanziare i progetti di sviluppo e solidarietà verso le popolazioni in difficoltà nel mondo.
Nel fondo confluiscono tutti i versamenti dei componenti del vecchio gruppo 1% (*) e di tutti coloro che vogliono contribuire, anche “una tantum”, a progetti missionari.
Concretamente si tratta di finanziamento e sostegno a progetti con una durata temporale più o meno definita, e vogliono essere espressione di quell’attenzione particolare all’attività missionaria della Chiesa da parte della comunità della parrocchia del Rosario.
I progetti sono valutati ed approvati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale. Successivamente il Consiglio Pastorale per gli Affari Economici valuterà le modalità di stanziamento della raccolta per i progetti scelti.
Progetti finanziati nell’anno 2019
Fondation Viviane (Congo belga): finanziamento della costruzione di un nuovo bagno nella sede della struttura che Viviane Phemba Tsasa ha fondato per fornire assistenza sanitaria ed educativa a bambini portatori di handicap della zona di Kinshasa; abbiamo conosciuto personalmente Viviane Phemba Tsasa quando è venuta in parrocchia: è una donna congolese disabile, in carrozzella, ma malgrado questo è riuscita a costituire una Fondazione, il cui scopo è la cura, l'assistenza, l'inserimento di bambini portatori di handicap del Congo Belga.
Four for Africa (Senegal): aiuto per l'acquisto e la spedizione di una autoambulanza in un villaggio in Senegal. Abbiamo ripetutamente incontrato suoi componenti che si recano periodicamente in Senegal.
L’alfabeto per tutti (Uganda): fornitura di un pasto giornaliero a circa 200 alunni di una piccola scuola elementare in Uganda.
Lorenzo Cantù (Tanzania): Lorenzo è un piccolo fratello di Gesù, appartenente cioè alla famiglia religiosa che nasce dall’esperienza di Charles De Focauld: è originario della nostra parrocchia e da più di 30 anni si trova in una piccola comunità a Murugaragara per testimoniare l’amore cristiano e la fede in Gesù dando esempio e aiuto al piccolo villaggio nel lavoro dei campi, nella costruzione di pozzi d’acqua e nella realizzazione di molte "piccole cose" che possono essere delle scintille di speranza per aiutare il villaggio ad uscire dalla miseria e soprattutto da un atteggiamento di inerzia. Recentemente con pochi mezzi e con la partecipazione degli abitanti del villaggio, con le offerte del gruppo 1%, Lorenzo ha potuto lentamente costruire una scuola per i ragazzi che, altrimenti, erano costretti ad andare in un altro villaggio abbastanza distante.
Suor Noemi (Brasile): contributo annuo alla missione di suor Noemi per sostenere l’evangelizzazione svolta da lei ed altri religiosi missionari nel delta del rio delle Amazzoni; suor Noemi è una suora la cui famiglia vive a Livorno, è missionaria ad Anajàs, in Amazzonia; il contributo va al progetto Buon Samaritano con il quale la missione aiuta un centinaio di famiglie che abitano da Anajàs fino alle comunità più piccole ed isolate nella foresta amazzonica.
Gazzella Onlus: attraverso questa associazione senza fini di lucro che si occupa di assistenza, cura e riabilitazione di bambini palestinesi feriti da armi da guerra, essenzialmente nel territorio di Gaza, adozione a distanza di 2 bambini feriti.
(*) Da Il Giornalino (del Rosario) anno XVI, n°10/2005 : “Il gruppo Un per Cento. Il gruppo 1% è un insieme di persone che si impegnano mensilmente a versare l’1% delle proprie entrate mensili in un fondo che viene utilizzato per finanziare progetti di sviluppo e di solidarietà sia in ambito cittadino che in realtà mondiali. L’inizio di tale attività nella nostra parrocchia risale al 1995”.
Testimonianze
Ci scrive Sr. Noemi da Anajas in Brasile
marzo 2017
I bambini ad Anajás: una delle ricchezze maggiori dell’Amazzonia e della nostra cittadina sono sicuramente i bambini. Sono tantissimi e nella maggior parte dei casi molto poveri. Questo motivo però non impedisce loro di essere dei bimbi pieni di vita e felici di vivere. Per darvi un’idea della percentuale, i bimbi fino a circa 10 anni sono un quarto della popolazione e se contiamo gli adolescenti questa fascia di età è circa la metà della popolazione. Qui ad Anajás oltre alla Fraternità ci sono le suore di Santa Anna che hanno delle attività ricreative ed educative per i bambini. Il loro carisma è educazione e salute a favore dei più poveri. Queste presenze religiose permettono alle fasce dei bambini meno abbienti di avere accesso a delle attività musicali e di recupero molto buone. Come scuola musicale, calcio e altri sport, recupero scolare, danza, canto e altre attività simili. Grazie alla parrocchia del Rosario di Livorno anche noi possiamo aiutare diverse famiglie numerose inserendo i bimbi in attività che favoriscano il loro sviluppo tanto dal punto di vista sociale come anche religioso.
Ci scrive Lorenzo Cantù dalla Tanzania:
Ottobre 2016:
Carissimo è con grande gioia che vorrei farvi sapere che 16 allievi hanno terminato le nostre elementari (l’anno scorso era la prima volta). Gli allievi che hanno terminato l’anno scorso sono tutti al secondario a circa 20 km da qui. Abbiamo avuto l’onore della visita del nostro deputato per festeggiarli ed incoraggiare i genitori perché facciano tutto il possibile per continuare negli studi. Ha lodato molto anche gli insegnanti, quasi tutti cattolici, per il bel successo: 96° posto a livello nazionale (con oltre 20000 scuole elementari), cioè hanno fatto meglio di molti allievi di città. Come vedi il vostro aiuto dà buoni frutti se le persone qui fanno pure gli sforzi necessari. Scusa la brevità ma mi arrivano ospiti. Gabriele ha raggiunto i 70 e tu l’anno prossimo sono 75 coraggio nella preghiera.
Gennaio 2017:
Qui quest’anno agricolo è quasi siccità, cosi le prime raccolte sono scarsissime. Vedremo la seconda stagione delle piogge quando arriverà. Abbiamo quasi terminato il restauro della facciata della nostra chiesetta di villaggio e terminato il pavimento di quella di un villaggio vicino. Alla fine dell’anno scorso il Vescovo ha imposto ai cresimandi di presentarsi con una Bibbia! Lo consigliavo da anni ma senza successo, ora è un ordine; evidentemente non basta la Bibbia, c’è bisogno anche di aiuto per leggerla. Alla scuola elementare continuano i lavori comunitari per le costruzioni: 166 iscritti all’asilo ed oltre 100 in prima quest’anno! Al mercatino nascente proseguono pure i lavori di allargamento. Abbiamo quasi terminato qui alla fraternità la raccolta della jstrofa per far funzionare la fabbrichetta di saponette. Oggi si chiude l’ottava di preghiera ma a che punto siamo? Mi è impossibile valutarlo da qui. Continuiamo il cammino. Ciao auguri e grazie nella preghiera.
È comparso un ricco articolo con fotografie su Lorenzo Cantù su Pisorno.it (28 marzo 2017)
15 Aprile 2017
Vi ringrazio del vostro ultimo invio utilissimo per terminare i lavori di restauro della nostra chiesetta di villaggio e in più per terminare 5 armadietti-tavole per il mercatino nascente del villaggio. Per il momento la seconda stagione delle piogge procede bene; speriamo dunque di portare a termine le culture di patate, patate dolci e fagioli. Attendiamo le elezioni locali la prossima settimana per le quali spero nella scelta di persone sagge e fidate (tutte cattoliche) per poter continuare una vita ordinata e pacifica al villaggio. Domenica 23 aprile avremo altri 13 piccoli battezzati al villaggio: pregate per loro e soprattutto per chi deve accompagnarli nella crescita di Fede.
Ottobre 2017
Un grazie a tutti i parrocchiani per l’ennesimo fedele aiuto finanziario che mio fratello Gabriele mi ha fatto pervenire. Vedrò nei prossimi giorni o settimane come utilizzarlo al meglio consultandomi soprattutto con il direttore della scuola elementare: siamo di nuovo all’emergenza sovraffollamento. Nonostante le promesse, le autorità sembrano lasciarci soli. I bambini della preparatoria e della prima sono numerosissimi: che fare? Nel 2015, grazie anche a voi, costruimmo 2 aule di fortuna con eucaliptus e onduline per accogliere i nuovi ingressi, forse anche adesso bisognerà ricorrere a questa soluzione d’emergenza.
marzo 2018
Avvicinandosi il Triduo Pasquale mi sento in dovere darvi alcune brevi notizie. In gennaio riuscimmo a completare il tetto di un’aula di emergenza per accogliere i nuovi venuti più piccoli alla scuola elementare. Alla nostra Chiesetta di villaggio, dopo i restauri della facciata dello scorso anno, abbiamo tagliato i grossi alberi tutt’intorno che avevamo piantato nel 2001 ottenendo assi e travi per terminare una piccola costruzione al mercatino del villaggio che pensano dare in affitto per avere qualche entrata. Gli eucaliptus piantati da anni continuano ad essere una buona entrata e pensiamo aumentare la piantagione nel corso dell’anno. Nei campi circostanti continuiamo le coltivazioni di granturco e fagioli grazie ai lavori comunitari ogni lunedì mattina. Tutti piccoli sforzi per rendersi autosufficienti anche finanziariamente nel prossimo futuro. Purtroppo il progetto acqua potabile per gravitazione dalle colline circostanti il villaggio, finanziato dalla banca mondiale (sic!), non ha dato i successi sperati a causa dei materiali scadenti utilizzati! La settimana prossima con gli uomini del villaggio ho deciso di andare a scavare per vedere le tubazioni danneggiate e ricambiarle: se si aspettano le autorità locali si può tutti morire di sete o di dissenteria. L’evento ecclesiale atteso sono le celebrazioni per i 150 anni dall’arrivo dei primi missionari in Tanganica a Bagamoyo sulla costa il 2 ottobre 1868; è invitato papa Francesco ma forse invierà come suo delegato il segretario di Propaganda Fide arcivescovo Protase Rugambwa, originario della nostra diocesi, che apprezzai moltissimo come giovane sacerdote. In aprile avrò la visita del mio Priore.
Preghiamo gli uni per gli altri. Grazie e ciao verso la Santa Pasqua.
Piccolo fratello di Gesù Lorenzo dalla Tanzania
Gennaio 2019
Il vostro nuovo invio mi spinge a ringraziarvi dandovi nostre notizie.
In novembre ho ricevuto un fratello anziano inviato dal Priore per valutare la possibilità per me di prolungare ancora il mio permesso di soggiorno pur sapendo che l’età si fa sentire e ad ogni evenienza indipendente dalla mia volontà bisognerà gettare la spugna.
Per il momento continuo concentrandomi sulla nostra piccola comunità cattolica di villaggio e lasciando un po’ in sordina altri impegni. Come credo di avervi già scritto, essa è articolata in tre piccole sotto unità, tenendo presente la geografia del villaggio, che si riuniscono ogni mercoledì pomeriggio per la preghiera, la meditazione del Vangelo della Domenica o della Festa seguente più preghiere di intercessione e canti. Per questo abbiamo formato tre persone per condurre queste riunioni infra settimanali. Il catechista a turno visita l’una o l’altra. In più dall’anno scorso ci siamo organizzati secondo le fasce di età con riunioni periodiche: i più giovani tra i 4 e i 14 anni, i giovani propriamente detti tra i 15 e i 30, gli adulti dai 31 ai 59 anni e infine gli anziani oltre i sessanta (oltre una quarantina, di cui anch’io faccio parte). Per me personalmente la cosa più interessante è seguire i più giovani, oltre un centinaio, che si ritrovano qui alla fraternità ogni due settimane il giovedì pomeriggio.
Il loro primo nucleo, che ha già ricevuto Prima Comunione e Cresima, li abbiamo costituiti alla presenza del Parroco in gruppo dell’Infanzia missionaria, una delle POM. Abbiamo intrapreso il nostro cammino di conoscenza e amicizia con Gesù seguendo la sintesi del Vangelo che è il Rosario.
Durante tutto l’Avvento e il Periodo Natalizio ci siamo concentrati sui Misteri Gioiosi evidentemente facendoli sempre precedere dalla lettura diretta del Vangelo cui fa riferimento il Mistero. Vi abbiamo aggiunto il Mistero dell’Epifania della Fuga in Egitto e strage degli Innocenti (seguendo Matteo).
Da giovedì cominciamo i Misteri della Luce con il Battesimo che proprio oggi Domenica il Catechista ha celebrato nella nostra Chiesetta di villaggio.
Sarebbe bello trovare il modo di far comunicare molto semplicemente tra loro i bambini di qui e della vostra parrocchia. Sarebbe una bella gioia per me vedere nascere questi contatti tra la mia diocesi di origine e quella che servo da oltre 35 anni a cominciare dai più piccoli.
Con questo vi lascio augurandovi buon anno di evangelizzazione e sperando di avere vostre notizie
Maggio 2019
Un grazie sentitissimo
A te e a coloro che mi hanno inviato il vostro contributo finanziario di 500 euro! in gran parte lo utilizzeremo per allargare la nostra Chiesetta di villaggio che non e' piu' in grado di accogliere il numero dei fedeli sempre in aumento specie i giovani e giovanissimi molto numerosi qui da noi! La Chiesa fu costruita nel centro del villaggio nel 2001 grazie ai nostri lavori comunitari con mattoni di terra. Nel 2003 grazie all'aiuto di don Marini la circondammo con una fondazione di pietre e facemmo il pavimento in cemento. In seguito in fondo sulla sinistra costruimmo una piccola sacrestia che funge anche da confessionale.Ora in fondo sulla destra vogliamo allargarla per permettere ai piu' piccoli di essere vicini all' altare e all'ambone. Dopo la costruzione dovremo occuparci dei banchi. Come potete capire nonostante i lavori volontari necessitiamo di materiali per il tetto porta finestre e banchi, per tutto questo i vostri sostegni restano determinanti! un caro saluto a voi tutti preparandoci alla Pentecoste! ciao p.f.j.lorenzo dal Tanzania
Ci scrivono dal progetto Gazzella
Novembre 2016
Marzuk Musa Elwan: vive a Jabalia con la sua famiglia. La mamma ha partorito da poche settimane il quinto figlio e riferisce che Marzuk durante l'aggressione israeliana dell'agosto 2014 ha riportato varie ferit sul corpo, in particolare al naso. Dovrà fare un intervento per rimuovere frammenti di scheggia e attualmente ha problemi a respirare. Marzuk è stato ferito mentre era in casa e insieme a lui c'era il fratellini di 9 anni che è stato colpito mortalmente. Ancora oggi Marzuk ha paura a stare in casa e va a scuola con scarsi risultati. La madre riferisce che il bambino quando sente gli F16 sorvolare Gaza è terrorizzato. La loro casa è stata danneggiata dai bombardamenti ma grazie all'intervento economico di una Ong internazionale è stata ristrutturata.
Abir Wael al-Namia: la bambina ha tre anni e mezzo e vive a Rafah. E' stata ferita al piede sinistro quando con la famiglia cercava di scappare da un bombardamento. Durante l'attacco è stato ferito anche il fratello Sharif che ha perso il piede sinistro, il padre che ha perso la gamba e la mamma. Dopo questa aggressione la famiglia si è trasferita presso parenti perché la casa bombardata ha subito danni. La mamma di Abir riferisce che il marito, muratore, ha perso il lavoro a causa della menomazione che ha subito ed è diventato introverso e difficile da trattare. La famiglia riceve aiuti in generi alimentari dall'UNRWA.
Relazione viaggio Gaza ottobre – novembre 2018
Siamo partite dall'Italia abbastanza preoccupate: sciopero generale il giorno della partenza, bombe su Gaza con possibilità di chiusura dell'entrata di Erez da Israele. Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi. Arrivate all'aeroporto Ben Gurion la security non ci ha neanche chiesto quale era lo scopo del nostro viaggio. Sabato essendo chiusa l'entrata nella Striscia di Gaza, abbiamo camminato e girato per Gerusalemme est sempre più ebrea e meno palestinese e la sera con amici vecchi e nuovi abbiamo cenato in casa confrontando animatamente impressioni e notizie di quello che sta succedendo in Italia e in Palestina e abbiamo anche deciso di tentare l'entrata il giorno dopo e cioè la domenica anche se il venerdì in risposta alle pietre e ai razzi palestinesi, gli israeliani avevano approfittato per bombardare e sparare uccidendo 6-7 ragazzi di Gaza per cui si diceva che le entrate fossero state blindate. Il nostro ottimismo è stato premiato e l'indomani mattina siamo entrate nella Striscia dopo aver passato i 3 controlli: israeliano, Autorità Palestinese e Hamas e siamo state rilevate da un nuovo giovane che lavora con l’associazione Aisha, Ahmed, che non conoscevamo ancora, e arrivate in ufficio abbiamo cominciato a fare un piano di lavoro per le visite ai bambini adottati da Gazzella e per far partire i 2 progetti finanziati dall'8x1000 della Chiesa Valdese. E’ interessante che Aisha avendo bisogno di nuovo personale giovane ha deciso di aprire a candidati maschi e ha bandito dei posti. Hanno risposto al bando solo ragazzi cristiani: i cristiani a Gaza sono ridotti a meno di 1000 su 2.000.000 di abitanti.
Il giorno dopo abbiamo cominciato a visitare i ragazzini adottati, e questa volta non li abbiamo trovati soltanto migliorati fisicamente, ma con nostra sorpresa molti di loro e anche alcuni dei loro familiari stanno proprio meglio psicologicamente. Per esempio Bahadin, un ragazzino che non aveva più parlato dal momento in cui era stato ferito nel luglio del 2014, ha ricominciato a parlare anche se purtroppo i genitori non lo possono portare in un ambulatorio di logopedia per mancanza di soldi e non parla ancora bene e ha problemi scolastici. Tutto il gruppo familiare che trasmetteva angoscia ad ogni incontro, mi è sembrato più sereno e sorridente.
E così Abdalqader e Musa, i due fratelli a cui sono stati uccisi 2 fratelli a fine luglio del 2014 nel bombardamento di una scuola dell'UNWRA dove si erano rifugiati con tutta la famiglia pensando che fosse un luogo sicuro, stanno molto meglio anzi bene e stanno pensando cosa studiare all'università dove potranno entrare sicuramente con borsa di studio perché sono bravissimi a scuola. Con il padre hanno riparato i danni dell'appartamento in cui vivono e hanno un nuovo fratellino. La mamma nel salutarmi mi ha detto che ringrazia molto Gazzella perché a parte l'aiuto materiale ricevuto che è stato fondamentale, la famiglia ha sentito l'appoggio affettuoso nel ricominciare a vivere.
Queste e altre storie ci incoraggiano molto a continuare nel nostro impegno.
Oltre a visitare i bambini adottati nelle loro case, abbiamo lavorato sui progetti che sono stati finanziati dall'8x1000 della Chiesa Valdese. Abbiamo concluso il quinto e ultimo anno del progetto Aisha – WILPF Italia: “Per una vita senza violenza” e ne abbiamo proposto un altro che è stato finanziato, che si propone di intercettare i bambini che lasciano la scuola e cercare di trovare loro dei lavori attraverso cui poi farli ritornare a scuola. L’altro progetto finanziato, dell’Associazione Hanan con Gazzella, per il II anno organizza corsi alle madri di bambini con handicap o feriti per insegnar loro a trattare i loro bambini in maniera appropriata e a eseguire esercizi riabilitativi data la carenza e spesso la lontananza ambulatori di riabilitazione.
Abbiamo anche chiesto a tutte la persone con cui abbiamo interagito e del cui giudizio ci fidiamo, quale è la loro posizione sulle manifestazioni del venerdì al confine con Israele che sono già costate più di 200 giovani vite oltre alle decine di migliaia di feriti che affollano gli ospedali. Mi sembra che le persone intervistate siano tutte d'accordo sul fatto che si tratti di un movimento che viene dalla società civile e non dai partiti. Sembra che ora stiano discutendo cosa fare per cercare di indirizzare le manifestazioni in una maniera che non finiscano sempre con l'uccisione di giovani.
La situazione dell’erogazione di corrente quando eravamo state a Gaza l’ultima volta era diventata veramente drammatica e a 4 ore di corrente seguivano da 8 a 16 ore senza o anche di più. Adesso invece la situazione è ritornata a 8 ore sì e 8 ore no e a volte le cose vanno anche meglio. E’ il risultato delle manifestazioni? Chissà, i pareri delle persone da noi intervistate sono molto discordi.
Nonostante tutto ciò la gente di Gaza vive, affolla le strade e si sposa, continua a sposarsi tanto e a fare tanti bambini nonostante la brutale occupazione israeliana.
L’isolamento di Gaza è molto grave e per quel poco che Gazzella può fare, grazie al sostegno dei nostri tanti 'adottanti' insieme alla nostra presenza finché ci sarà possibile entrare, ci sembra importante per portare non solo un aiuto economico ma anche la solidarietà al popolo palestinese che continua a resistere.
Sancia e Gianna
Mail fine novembre 2018:
Gentile Simone,
inviamo foto e notizie di Marzuq raccolte durante il nostro ultimo viaggio e il resoconto dello stesso.
Marzuk è molto carino e sta meglio anche se i risultati a scuola continuano a essere scarsi. E' andato di nuovo solo in Germania per un controllo medico e ne è molto fiero. Sono tutti molto carini e sorridenti anche se nel gruppo allargato ci sono bambini con problemi molto gravi.
Un caro saluto e grazie per la solidarietà.
Francesca Bettini
per Gazzella-onlus
Progetti sostenuti negli anni scorsi
Malawi: costruzione, tramite la Comunità di S. Egidio di una casa in mattoni per anziani soli che vivono per la strada, senza fissa dimora. La casa ospiterà tre anziani.
Monastero di Azeir delle suore trappiste, situato fra Homs e Tartous, nella Siria centrale: contributo per gli aiuti alla popolazione cristiana e musulmana vittima dei combattimenti.
Haiti :contributo ad un progetto dell’associazione “Una scuola per Haiti ONLUS” per la costruzione di una scuola che oggi ospita alunni provenienti dai villaggi di Gros vaud, Bois blanc, Gros balance e Beaugé, una zona interna a 40 km. da Port au Prince.
Congo : contributo all'associazione ABAO (Bambini abbandonati ed orfani) nel SANKURU per il progetto di "Costruzione Dispensario - Maternità, ultimazione dei lavori" del Centro Médico VOMBE-OVUNGU.
Kenia: contributo al progetto “Street children” dei padri comboniani e di padre Alex Zanoitelli a Corogocho (Nairobi)
Nicaragua: sostegno all’associazione Italia Nicaragua per un progetti di formazione per insegnanti di scuola elementare; sostegno tramite il comitato Quincho Barrilete ad una casa lavoro gestita da una parrocchia
Tanzania: in collaborazione con la diocesi e con il centro Mondialità costruzione di pozzi in villaggi della regione di Dodoma ( progetto Malenga)
Tanzania: in collaborazione con il Centro Mondialità, sostegno economico a suor Gemma per garantirle mensilmente quanto le serve per terminare gli studi e poi tornare da medico a Miyuji, villaggio a 12 km da Dodoma, dove fonderà il St Gemma hospital.
Moldavia: adozione a distanza tramite l’associazione AiBi
Caritas di Livorno: contributo alle spese di una casa famiglia per ragazze madri e contributo una tantum per l’acquisto di un pullmino in sostituzione di quello rubato
Coop Marcora: aiuto per l’acquisto di macchinari ed il ripianamento di un debito
Casa Saharawi: sostegno economico ad una famiglia Saharawi che vive a Livorno